LA FESTA DI ARTURO

Ricordate quando eravamo bambini e le festicciole si facevano in casa?
Ai miei tempi, e suppongo anche ai vostri, nel giorno del nostro compleanno nella nostra casa si respirava aria di festa prima ancora che arrivassero gli ospiti, prima che i palloncini fossero gonfiati e che i panini al latte fossero disposti sul buffet perché era il nostro giorno, il giorno più importante di tutti e noi quel giorno eravamo il re della casa.
Ai miei tempi le nostre mamme passavano mezza giornata in cucina per prepararci le cose più buone: panini, tramezzini, rustici e pizzette, inclusa la nostra torta di compleanno, alle volte invece si andava direttamente in pasticceria e si ordinava la Mimosa (chissà poi perché sempre quella!).
Ai miei tempi le feste dei bambini non si organizzavano in location ad hoc, chiamando animatori che facevano body painting e baby dance, non si ripeteva “scarta la carta” come un mantra senza cuore e non si ordinavano costose torte di cake design.
Oggi le feste dei nostri bimbi sono tristi rappresentazioni teatrali senza anima, tutte inesorabilmente identiche l’una all’altra come i prodotti in serie delle fabbriche. Cambia solo il nome del festeggiato.
Ma io e Eli abbiamo avuto la fortuna di essere invitate ad un festa con la F maiuscola.
Una festicciola per bambini fatta in casa, la stessa casa nella quale quel bambino, il festeggiato, viene amato ogni giorno dai sui genitori e in cui la sua famiglia cresce unita e felice.
Per la festa di Arturo, la sua mamma ha decorato la casa con cura e attenzione in ogni dettaglio, ha cucinato per quasi due giorni preparando deliziosi manicaretti che tutti abbiamo apprezzato moltissimo, sempre la mamma di Arturo si è trasformata in una simpatica e coinvolgente animatrice e ha ideato giochi semplici e allegri che hanno divertito tutti i bambini ospiti della festa.
E poi la torta.
La torta di Arturo non era una torta di cake design, ma l’aveva fatta per lui la sua mamma.
Non era una torta bellissima o perfetta, ma era speciale e buonissima perché sapeva di amore.
Oggi, dopo quattro anni di feste di compleanno, di “scarta la carta” e di torte impeccabili, la torta di Arturo è l’unica di cui io ancora mi ricordi.


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